Disabile non può entrare, insulti al confronto

La presidente del Coordinamento pavese per i problemi dell’handicap bloccata.

Ascensore murato perchè inagibile, Polizzi interrompe l’incontro

Da “La Provincia Pavese”

Insulti tra il candidato sindaco M5S Giuseppe Polizzi e il candidato PD Gigi Furini al confronto sul welfare con i “sindaci” organizzato dalla Consulta del volontariato.

L’incontro comincia anche se la presidente del Coordinamento pavese per i problemi dell’handicap, Katia Pietra, è chiusa fuori dal Salone del Terzo millennio, sulla cima delle scale. Polizzi entra nella sala per chiedere che sia trasferito l’incontro per permettere a tutti di ascoltare, ma volano insulti con Furini che lo accusa di “provocazione” a scopo elettorale. Alla fine la ricerca di una location alternativa iniziata subito da parte del CSV va a buon fine, e l’incontro si trasferisce in un’aula più piccola, ma accessibile a tutti sulle gambe o su una sedia a rotelle. La moderatrice Maria Giovanna Ruberto abbandona l’incontro.

“Quando sono arrivato – spiega Polizzi – ho visto Katia Pietra in cima alla scala di accesso del Salone del Terzo millennio. L’ascensore non era funzionante e il cingolato inadatto. Ho fatto presente alla sala, interrompendo la moderatrice che non mi concedeva la parola, che era vergognoso avere iniziato mentre una persona con disabilità era li fuori senza poter entrare per una barriera architettonica. Furini mi ha accusato di essere un provocatore e l’ho mandato a quel paese davanti a tutti. La vergogna è che l’incontro non doveva iniziare: se uno non può entrare è come se non potesse entrare nessuno”. “Io e molti come me, arrivati puntuali, non sapevamo che fuori c’era una persona che non poteva entrare”, spiega Furini. “Abbiamo prenotato quella sala, che è sempre stata accessibile – spiega Alice Moggi, CSV, che con Stefania Vilardo di Insieme per Pavia è stata tutto il tempo con Katia Pietra – e abbiamo chiesto anche conferma. Invece l’ascensore è stato chiuso dai vigili del fuoco e sostituito con un motorino, che però non va bene con le carrozzine elettriche. Se me l’avessero detto avrei fatto qualcosa perchè sapevo perfettamente che Katia ci sarebbe stata e perchè noi, da sempre, scegliamo solo sale accessibili a tutti per gli eventi che organizziamo”. “Il salone si è sempre potuto usare – conferma Pietra, immobilizzata sulla carrozzina elettrica da anni per una malattia – ora c’è il cingolato, ma non è utilizzabile da tutti e dunque, come per la sala dell’Annunciata, ribadiamo che nelle sale pubbliche non è adatto: mette in difficoltà chi non controlla bene la testa, si viene spostasti come un pacco, serve sempre un tecnico o un operatore, si viene ribaltati all’indietro, sotto gli occhi di tutti. E non è dignitoso, ne’ piacevole. Il problema è culturale. Per questo ho proposto un tavolo permanente Comune e associazioni della disabilità che tratti di tutti gli aspetti della vita. dalla scuola ai trasporti al lavoro.