Madre e zia inferme visita attesa da cinque mesi

Da “La Provincia Pavese”

Sono cinque mesi che aspettiamo la visita per avere il diritto all’accompagnamento per mia mamma e mia zia. La situazione è diventata insostenibile”.

Romeo Tiraboschi non sa più a che porta bussare: da febbraio, infatti, da quanto sono tornate a casa dall’ospedale di Voghera, per problemi respiratori, la mamma Natalina, 88 anni, e la zia Rosina, 90, sono ferme a letto, bisognose di un’assistenza 24 ore su 24. Un’esigenza che Tiraboschi, che vive a Barbianello con la moglie disabile e un figlio di 12 anni, non riesce a soddisfare completamente, per problemi economici.

E la pensione di accompagnamento alle due donne potrebbe migliorare molto gli ultimi anni della loro vita.

“Io vivo facendo lavori saltuari – spiega l’uomo – perchè devo accudire la famiglia. Mia moglie anch’essa è malata e con la pensione di cinquecento euro non riusciamo a far fronte ai suoi bisogni. La mamma e la zia prendono ognuna seicento euro di pensione, che non sono sufficienti a pagare un letto in casa di riposo”. Ogni mese, inoltre, Tiraboschi deve spendere almeno trecento euro in medicine. Ad aiutarlo ogni giorno c’è una conoscente che accudisce le donne fino alle otto di sera, ma servirebbe una badante anche per la notte, visto che una di loro deve fare l’insulina ed entrambe necessitano dell’ossigeno.

Tiraboschi si è rivolto all’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) di Voghera e agli assistenti sociali a Casteggio, che hanno preparato le pratiche per l’accompagnamento: ma, da marzo, nessuno si è presentato per visitare le due anziane.

“Prima ci hanno detto che non c’era personale a causa delle ferie, ora non ci sono i medici che si spostano perchè mancano le vetture. Io non chiedo l’aiuto di nessuno, voglio solo che vengano rispettati i diritti di mia mamma e mia zia” conclude l’uomo. L’assegno di accompagnamento è uno strumento messo a disposizione dei malati e delle loro famiglie per avere l’assistenza di cui hanno bisogno. Viene, infatti, riservata a chi è stato colpito da patologie gravi che impediscono o limitano i movimenti oppure necessitano comunque di qualcuno che segue il malato in tutti i suoi spostamenti.