Le associazioni della FAND hanno istituito punti informativi nelle loro sedi.
Valdi: “Resta però il problema dei tempi, nove mesi per le pratiche sono troppi
Da “La Provincia Pavese”
Dalla presentazione della domanda di riconoscimento di invalidità all’erogazione dell’indennità trascorrono, in media, otto-nove mesi. Anche di più se ad addentrarsi nel labirinto della burocrazia dell’Inps è il singolo cittadino. Per un anziano o per chi ha una disabilità anche presentare una semplice richiesta (ormai solo on-line) o fissare un appuntamento negli uffici di viale Cesare Battisti può diventare un ostacolo insormontabile. E sono circa quattromila le richieste presentate ogni anno.
Ai nuovi e vecchi utenti tre associazioni della FAND (Federazione tra le persone con disabilità) offrono ora un servizio di supporto e consulenza. E hanno stretto un patto con l’Inps. Dopo anni di rapporti non sempre facili si è aperto uno spiraglio.
Sono stati istituiti tre “Punti informativi clienti”: alla sede dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) in viale Libertà 77, dell’ENS (Ente Nazionale Sordomuti) in corso Garibaldi 71, e dell’UICI (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti) in viale Campari 62/c.
“Lo sportello rappresenta una grande opportunità per migliorare i servizi resi all’utenza – spiega Antonio Valdi presidente dell’ANMIC – per collaborare e dialogare con l’Inps attraverso l’accesso diretto agli strumenti operativi e banca dati che l’Istituto di previdenza mette a disposizione delle associazioni”. Ai punti clienti è possibile prenotare appuntamento presso la sede Inps, formulare richieste e quesiti, inviare una e-mail. “Un grande passo in avanti nei rapporti – spiega Nicola Stilla, presidente FAND – ma rimangono alcune criticità che hanno una pesante ricaduta sulle aspettative degli utenti”. A cominciare dai tempi. Dalla presentazione della domanda di riconoscimento dello stato di invalidità all’esito delle commissioni mediche Asl e Inps trascorrono in media più d sei mesi e altri due mesi sono necessari per l’erogazione dell’indennità civile, di cecità e sordomutismo. “Una delle principali cause di questi ritardi è dovuta ai vari passaggi e interventi da parte di diverse commissioni (Asl, Inps locale e nazionale) con pareri e giudizi medici spesso discordanti. – dicono Stilla e Valdi – Da tempo la FAND chiede il rispetto delle disposizioni legislative che prevedono la presenza del medico Inps nella commissione medica istituita presso l’Asl che eviterebbe il riesame da parte della Commissione medica Inps locale. E quindi toglierebbe un secondo passaggio”. Le associazioni insistono da tempo perchè Inps e Asl sincronizzino i loro programmi informatici per evitare il passaggio di documentazione cartacea “spesso soggetta a smarrimento con conseguenti ritardi procedurali”.
“Dobbiamo evidenziare – dicono ancora i presidenti Stilla e Valdi – che a livello locale la direzione dell’Inps e in particolare il dirigente medico Luigi Di Lauro e la dirigente amministrativa Mara Garbagnoli, pur tra notevoli difficoltà organizzative e burocratiche, sono molte volte intervenuti per risolvere personalmente situazioni di grave disagio a favore dell’utenza con handicap, che senza la loro sensibilità sociale avrebbero determinato ricorsi e cause giudiziarie, con notevoli perdite di tempo e di risorse finanziarie”.