Sono in quindici, hanno vinto i ricorsi contro Asl e Inps ma aspettano da mesi.
ANMIC:”Basta anche una fotocopia per attivare la procedura del pagamento”
Da “La Provincia Pavese”
Quindici invalidi hano vinto il ricorso contro Asl e Inps. E aspettano da mesi, qualcuno da anni, di veder riconosciuto il loro diritto alla pensione. Contando gli arretrati si parla anche di cifre consistenti, 5-6 mila euro. Ma ad allungare i tempi già farraginosi della burocrazia contribuisce ora anche il caos che regna in Tribunale, dopo il processo ancora incompiuto di unificazione con Voghera e Vigevano. Così il Presidente dell’ANMIC, Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili, insieme all’ufficio legale Law di Milano e Pavia ha inviato una lettera di sollecito al Presidente del Tribunale di Pavia, Gianpiero Serangeli. “Le procedure sono bloccate per intoppi tecnici superabili. – spiega Antonio Valdi dell’ANMIC – Le sentenze sono state emesse da tempo. E riguardano soprattutto il tribunale di Voghera e in parte anche quello di Vigevano. Non possiamo e non vogliamo credere che nell’era in cui ormai regna l’informatica non si possano mettere i documenti a disposizione degli interessati. Basta anche una fotocopia.” Invece le pratiche sono ancora ferme. E con i documenti sono congelate anche le pensioni.
I quindici ricorrenti non rappresentano che la punta dell’iceberg: sulle tre sedi di Tribunale i ricorsi che ANMIC presenta nel corso dell’anno sono un centinaio. E al 90% vinti. Ma i fascicoli di carta inevasi racchiudono storie di persone in gravi difficoltà. C’è la vedova anziana che aspetta di ricevere la pensione, dopo aver vinto il ricorso, ma è costretta a vivere con la pensione da invalido del figlio e con la misera reversibilità del marito. E c’è la donna invalida al 75% laureata che cerca disperatamente lavoro, ma non lo trova e si fa mantenere dai genitori anziani. “Situazioni umilianti. – dice Valdi – Soprattutto se si tiene conto di due aspetti: queste persone cui hanno confessato che non hanno nemmeno i soldi per comperare il pane e la pensione che aspettano non è da milionari, ma di 270 euro al mese. Il secondo aspetto riguarda il fatto che non stanno chiedendo un favore ma solo il rispetto di un diritto riconosciuto da un Tribunale. Siamo consapevoli del fatto che con l’unificazione dei Tribunali gli uffici si debbano ancora organizzare e siano in difficoltà – spiega ancora Valdi – ma questi ritardi, che speriamo non siano imputabili a negligenze, stanno causando veri e propri drammi nelle famiglie che aspettano.
Ogni anno partono cento contestazioni
Un centinaio di ricorsi all’anno contro l’Inps o l’Asl che non hanno riconosciuto l’invalidità. Ricorsi finora in gran parte vinti dalle Associazioni e dagli Enti che tutelano gli invalidi.”Il Tribunale di Pavia finora è stato puntuale. – dice Antonio Valdi, presidente dell’ANMIC – Quando vinciamo un ricorso in un paio di mesi ci mette nelle condizioni di far erogare i benefici. Invece quelli di Voghera e in parte anche Vigevano sono diventati inottemperanti”. Aumentano le situazioni di difficoltà delle famiglie coinvolte. “Dobbiamo considerare che la richiesta di invalidità viene esaminata dopo 6-8 mesi. – spiega Valdi – Poi passa un altr anno tra il ricorso e la sentenza. Complessivamente possono passare anche tre anni. E nel frattempo le persone contraggono debiti, chiedono prestiti per sopravvivere.