Invalidità Inps, tagliati sette medici: “Così tempi lunghi per i rinnovi”

Pavia già fanalino di coda per le attese in Lombardia. I sindacati: “A rischio quattromilacinquecento visite”.

ANMIC: “Per centinaia di invalidi significa assegno sospeso perchè non c’è personale per i controlli

Da “La Provincia Pavese”

Visite per la verifica e la revisione del’invalidità civile sospese fino al diciannove giugno. Almeno. Perchè da oggi non ci sono più i sette medici convenzionati all’Inps di Pavia, che gestisce ogni anno circa dodicimila richieste di invalidità, tremila verifiche straordinarie e millecinquecento visite ordinarie che decidono se una persona può avere o mantenere la pensione di invalidità o l’accompagnamento. “Nessuna proroga della convenzione e la graduatoria della selezione che doveva portare centosedici nuovi medici alle Inps in Lombardia non è ancora uscita – attacca Antonio Floriano, Cisl e comitato provinciale Inps – Questa situazione rischia di rendere i ritardi di sei mesi nelle visite Asl che rendono Pavia fanalino di coda per le attese in Lombardia un’inezia. E di far precipitare nella disperazione chi aspetta una risposta: lo stop alle visite significa prestazione negata a chi l’ha chiesta, sospesa per periodi ancora più lunghi a chi ce l’aveva già e magari se la vedrà comunque confermare”. Pavia è una delle province più colpite da questo taglio perchè ha un solo medico strutturato nonostante l’alto numero di visite annuali: “Altrove ce ne sono fino a tre – spiega Floriano – ma qui per anni si è andati avanti con le convenzioni annuali di medici a venti ore settimanali e un primario facente funzioni. Ora rischia di saltare l’armonizzazione dei sistemi informatici di Asl e Inps, cui si lavora dal 2010 perchè non è stato rinnovato nemmeno il responsabile del programma”. Il taglio delle convenzioni corrisponde alla spending review imposta all’ente dal Governo, ma qual è il risparmio? “Nessuno se si pensa che, non si sa ancora quando arriveranno in trasferta da Roma quattro medici”, spiega Floriano. “Fino al diciannove sono sospese tutte le commissioni per l’invalidità e non si sa come potranno ripartire. – accusa Antonio Valdi, presidente ANMIC, Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili – Già ci vogliono cinque-sei mesi per essere convocati all’Asl mentre nel resto della Lombardia e a Vigevano e Voghera ce ne vogliono uno-due, due mesi per la verifica Inps di Pavia e un mese per la commissione superiore Inps a Roma. La cosa più preoccupante è la sospensione dell’erogazione della pensione a chi è in scadenza: anche se è responsabilità dell’Inps il fatto di non poterli convocare per le visite, la pensione viene ugualmente sospesa. Noi chiediamo che non sia cosi, perchè la colpa non è dell’invalido, ma dell’ente”. La sospensione dei benefici può riguardare fino a mille persone. “Giovedì incontreremo Asl e Inps insieme a tutte le altre associazioni della disabilità. – spiega Valdi – Chiederemo le motivazioni dei già gravi ritardi, cosa faranno ora che all’Inps non ci sono più medici e perchè non c’è ancora la commissione unica prevista dalla legge che permetterebbe di abbreviare i tempi”.