Da “La Provincia Pavese”
L’Asl tra luglio e agosto ha smaltito quasi la metà delle duemila richieste di accertamento di invalidità arretrate. E conta di azzerare i ritardi entro ottobre. Se in precedenza per ottenere la convocazione alla prima visita l’attesa era di nove mesi adesso i temi si sono accorciati: un mese e mezzo, al massimo due. Un risultato a cui si è giunti grazie alle sollecitazioni della FAND di Pavia, Federazione Nazionale dei Disabili, di cui fanno parte tra gli altri anche ANMIC e Unione provinicale Ciechi e Ipovedenti.
Ma la parola definitiva spetta all’Inps, che effettua la seconda visita con la sua commissione. E l’Inps, che comunque ha reclutato sette nuovi medici per velocizzare le pratiche, si trova in difficoltà. Gli arretrati liquidati dall’Asl a tempo record stanno creando un ingorgo negli uffici di viale Cesare Battisti. “Abbiamo incontrato il direttore medico dell’Inps – spiega Antonio Valdi, presidente dell’ANMIC, Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili, che presenta nel corso dell’anno la quota maggiore di richieste, in media novecento – per anticipargli il problema che puntualmente, come temevamo, si sta verificando. Anche l’Inps, va detto, sta facendo grandi sforzi e ha potenziato le commissioni mediche. Sui nuovi casi è abbastanza veloce, ma sugli arretrati e sui rinnovi ancora ha delle difficoltà.”
“Abbiamo ancora molte persone tra i nostri iscritti che attendono la convocazione per ottobre 2012 – dice Valdi – e questo significa che hanno presentato richieste e documentazione almeno già in primavera. Ci sono persone malate che rischiano di non vedersi mai riconosciuta l’invalidità in tempi ragionevoli, ma soprattutto che non possono godere dei benefici economici previsti dalla legge, esenzione e ticket compresi. Ed è un bel danno”. Incomprensibile, riflettono all’ANMIC, che la commissione dell’Inps non riesca a convocare i pazienti in attesa di revisione in tempi congrui. “Succede di frequente che giunti a scadenza i malati attendano di essere convocati per la revisione, con documenti pronti. – dice Valdi – Ma i tempi si allungano e nel frattempo queste persone rimangono sospese, in attesa, senza la pensione e senza le esenzioni e i benefici. Non è giusto perchè l’inadempienza è dell’ente”. Per il rinnovo la provincia di Pavia rimane fanalino di coda in Lombardia: nelle altre province si aspetta in media due mesi, nel Pavese sei.