Assegno invalidità, scongiurato il taglio per oltre 5mila pavesi

Il ministero ha ripristinato il contributo da 295 euro per chi ha un reddito minimo. Achilli (A.N.M.I.C.): “Siamo stati ascoltati, salva la dignità delle persone disabili”

Di Maria Fiore
Da “La Provincia Pavese” del 30 ottobre 2021

Lo stop dell’Inps agli assegni di invalidità da 295 euro al mese per chi ha un lavoro, anche se di poche ore a settimana, aveva messo in allarme 5mila disabili della provincia di Pavia. Ma dopo l’allarme lanciato da A.N.M.I.C., l’Associazione Nazionale degli Invalidi Civili, il governo ci ha messo una pezza: il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto un emendamento per ripristinare l’assegno di invalidità alle persone con disabilità anche se svolgono attività lavorativa. “La nostra battaglia ha finalmente dato i frutti sperati – dichiara il presidente regionale di A.N.M.I.C. e della sezione pavese, Angelo Achilli –. Nella nostra provincia sono salvi migliaia di assegni di invalidità ed è salva soprattutto la dignità delle persone”.

L’avviso dell’Inps

L’I.N.P.S. aveva deciso, dal 14 ottobre, di non erogare più la pensione di invalidità parziale (dal 75 al 99%) per i disabili di età compresa tra i 18 e i 67 anni con un qualunque tipo di reddito da lavoro, anche minimo.

“Una direttiva che avrebbe rappresentato un colpo fatale per tutti quegli invalidi civili parziali che svolgono un lavoro di natura precaria, spesso in cooperative sociali e comunque che produce scarso reddito – spiega Achilli –. Da tutte le sedi A.N.M.I.C. del Paese si è levata la protesta, guidata dal presidente nazionale Nazaro Pagano. Si è così dimostrata la forza di A.N.M.I.C. e dei disabili che sostengono la nostra associazione, 30mila associati nella sola Lombardia”.

La preoccupazione era sorta anche per i giovani: “Guardiamo con sollievo anche ai giovani disabili in tirocinio lavorativo, che continueranno a formarsi per un futuro che tutti ci auguriamo sia più sereno e senza altre brutte sorprese – spiega Achilli –. Ringraziamo il ministro del Lavoro Andrea Orlando, per la sollecitudine con il quale è intervenuto, e la ministra alla Disabilità, Erika Stefani, che ha ascoltato le nostre istanze”.

“Ma molto ancora da fare”

L’allarme scampato sugli assegni di invalidità non significa, però, “che non ci sia ancora molto da fare – dice Achilli –. Inaccettabile rimane comunque l’importo di un assegno che riteniamo incongruo. Molti invalidi civili parziali non sono in condizioni tali da poter lavorare e compiono enormi sforzi per essere inseriti in contesti lavorativi: è impossibile anche solo sopravvivere con 287 euro al mese. L’elemosina di 9 euro al giorno rappresenta una vergogna che tutta la società civile del paese deve superare”. Il presidente di A.N.M.I.C. Pavia auspica l’avvio di un dialogo: “Ora che esiste un tavolo di confronto permanente A.N.M.I.C.-I.N.P.S., ignorato in maniera subdola con la direttiva ora revocata – dice Achilli – è finalmente arrivato il momento di discuterne affinché il governo aumenti l’importo, così da arrivare a una somma degna”.